Linguaggio e discriminazioni: un manuale per “parlare civile”

Non una nuova opera di denuncia della cattiva informazione, non uno strumento di censura o di intralcio al lavoro giornalistico, e neppure un repertorio del politically correct. Può essere più utile partire da cosa non è per definire Parlare civile (sottotitolo Comunicare senza discriminare), il libro curato dall’agenzia Redattore Sociale e edito da Bruno Mondadori che uscirà in libreria il 19 aprile.

Prima opera in Italia nel suo genere, si tratta invece di un manuale sui principali temi a rischio discriminazione e il linguaggio per parlarne. Un viaggio in 8 capitoli alla ricerca della comunicazione più precisa e accurata su: Disabilità, Genere e orientamento sessuale, Immigrazione, Povertà ed emarginazione, Prostituzione e tratta, Religioni, Rom e Sinti, Salute mentale; un minidizionario di 25 parole chiave a cui se ne legano quasi 350 tra termini e locuzioni.

E’ un libro di servizio che, senza ideologia e attraverso opinioni diverse, cerca di indicare una direzione responsabile alla comunicazione pubblica, giornalistica e politica, di chiarire i dubbi e contestualizzare l’uso di termini spesso abusati nelle cronache quotidiane.

Un aiuto, insomma, per quella manutenzione delle parole che dovrebbe essere costante e naturale per ogni comunicatore. Proprio per questo gli autori stanno mettendo a punto una versione molto più ampia e aggiornata che andrà on line tra settembre e ottobre 2013.

Attorno ai contenuti di Parlare civile si discuterà intanto in un seminario nazionale il 18 aprile 2013 a Roma (ore 9-13, Porta Futuro).

Stefano Trasatti, direttore agenzia Redattore Sociale