Rapporto del Consiglio d’Europa sul servizio pubblico e la disinformazione

Gli Stati membri del Consiglio d’Europa devono garantire la totale indipendenza del servizio pubblico televisivo, strategico per fronteggiare la disinformazione che dilaga e garantire elezioni democratiche. Lo scrive il Comitato sulla Cultura, la scienza, l’educazione e i media del Consiglio d’Europa nel rapporto presentato il 17 dicembre intitolato “Public service media in the context of disinformation and propaganda” (Doc. n. 14780). In primo piano, l’indipendenza non solo formale, ma effettiva che – scrive il Relatore Petri Honkonen – va assicurata anche con adeguati fondi e risorse economiche stabili, indispensabili per garantire un giornalismo di qualità che possa avere la fiducia della collettività.

Il servizio pubblico ha una missione fondamentale nelle società democratiche perché garantisce il pluralismo e la partecipazione di ogni individuo alla vita democratica. Senza dimenticare – si legge nel rapporto – la funzione sociale e di integrazione per l’intera collettività. Le democrazie, oggi, corrono gravi rischi a causa della disinformazione e della propaganda che è necessario arginare con l’informazione di qualità. Tuttavia, in molti Stati si è affermato un trend che minaccia l’indipendenza del servizio pubblico e degli organi di governance. Tra le misure indispensabili, il rapporto indica non solo adeguate risorse economiche, ma anche un rafforzamento della presenza del servizio pubblico sul web per contrastare la disinformazione, in linea con quanto indicato dal Gruppo di esperti di alto livello della Commissione europea contro la disinformazione. Il Relatore ha richiamato, altresì, la necessità dell’applicazione delle linee guida della European Broadcasting Union sui cambiamenti dovuti alla tecnologia digitale, nonché sull’adozione di piani adeguati di alfabetizzazione mediatica realizzati dal servizio pubblico. Il rapporto analizza anche le best practices messe in atto da diverse aziende pubbliche come la BBC, che ha specifiche iniziative di fact-checking, interne all’azienda e la Danish Broadcasting Corporation che cura un settimanale dedicato al fact-checking sui politici.

Il testo sarà discusso nella sessione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che si terrà a Strasburgo dal 21 al 25 gennaio 2019.

(L’articolo originale si trova su marinacastellaneta.it)