Home/Comunicati/Sui Referendum la Rai faccia il suo dovere. Il Servizio pubblico non sia complice di un silenzio dove a perdere è solo la Democrazia

Sui Referendum la Rai faccia il suo dovere. Il Servizio pubblico non sia complice di un silenzio dove a perdere è solo la Democrazia

Un silenzio che fa rumore quello della Rai sui referendum. Bisogna onorare il Contratto di Servizio e garantire ai cittadini l’informazione necessaria per recarsi alle urne l’8 e 9 giugno avendo chiaro quali sono i temi su cui ci si esprime per i quesiti referendari. E invece i dati emersi dal monitoraggio dell’Agcom sono inequivocabili: tra il 9 aprile e il 10 maggio il tempo dedicato dalle principali emittenti televisive ai 5 quesiti referendari è quasi nullo. Non parlare dei referendum dai canali della Rai,  significa rendersi complici di chi sta chiedendo di non andare a votare: una opzione che punta ad affievolire l’esercizio della sovranità  popolare, sancito all’articolo 1 della Costituzione. Chi invita a rimanere a casa e chi non informa sulle ragioni dei referendum sta dalla stessa parte: quella di chi vuole alimentare l’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, attraverso l’astensionismo di elettrici e elettori. La Rai non può continuare ad essere in questa compagnia, dovendo onorare il Contratto di Servizio, la concessione decennale per esercitare in esclusiva il servizio pubblico Radiotelevisivo e multimediale, la riscossione del canone in bolletta da parte di tutti i cittadini.

L’Usigrai eserciterà tutte le opzioni del sindacato per rompere il silenzio sui referendum dell’8 e 9 giugno.

Esecutivo Usigrai