Al Giornale Radio e a Rai Sport servono guide stabili

Mentre i vertici Rai sono imbambolati aspettando illegittime indicazioni dal governo, il Giornale Radio muore.

Il mercato radiofonico è più vivo che mai, Mediaset prosegue il suo shopping indisturbato, e la Rai? La Rai sta a guardare.

E nessuno provi con il gioco dello scaricabarile: “e allora quelli di prima?”.

Ora c’è un vertice nuovo. Dimostri di ritenere la Radio un asset strategico.

Subito. Con scelte urgenti. Un piano di investimenti. Sostanzioso.

Il Giornale Radio Rai non può continuare ad essere guidato da una direzione ad interim: ha bisogno di una guida stabile e duratura.

Come di una guida stabile ha bisogno Rai Sport, con un piano editoriale forte che rilanci il ruolo del Servizio Pubblico nello sport.

Per entrambe le testate serve marcare una forte discontinuità rispetto al passato: finalmente devono essere ritenuti due settori centrali della Rai.

E sarebbe bastato leggere i giornali d’estate per capire quanto i cittadini hanno bisogno e si aspettano tanto dallo sport e dalla radio del Servizio Pubblico.

Esecutivo Usigrai