Con nomine legate a equilibrismo tra partiti si torna a Fase 0

La fase 2 della Rai non è ancora partita.
Eppure subito si rimette in moto la macchina delle nomine.

Qual è il criterio?
Per di più senza un piano adeguato a fronteggiare le ricadute dell’emergenza che ancora stiamo vivendo?

Al solito, il totonomine mette nel frullatore nomi su nomi.
Con accanto le casacche, di partito o anche solo correnti.

Lo diciamo con chiarezza: il nodo non è nei nomi, tutte professionalità di primo livello.

Il nodo è che in una azienda sana, che guarda al futuro anche più prossimo, i cambi e le nomine si fanno secondo esigenze editoriali, e non con logiche di equilibrismi tra partiti, da decenni inquinanti per l’informazione di Servizio Pubblico.

Quindi diciamo all’Ad e al CdA che ogni cambio di direzione deve essere spiegato e motivato da esigenze editoriali e organizzative.

Al momento le uniche spiegazioni che leggiamo sono legate a ordini di partito.
Nessuna motivazione legata ai risultati, nessuna legata al rispetto del Contratto di Servizio, nessuna ai valori del Servizio Pubblico.

E, a proposito di valori, ancora una volta sembra che a pagare saranno le donne.
Altro che Fase 2, torniamo alla Fase 0!

Esecutivo Usigrai