Difendere il servizio pubblico radiotelevisivo. L’Ast al fianco dei giornalisti Rai della Toscana

Respingere ogni tentazione di fare cassa a scapito del servizio pubblico radiotelevisivo e in particolare di quell’informazione locale che più di tutte è necessaria per le nostre comunità e i nostri territori. Con queste motivazioni l’Associazione Stampa Toscana fa interamente sue le valutazioni del documento approvato oggi dall’assemblea dei giornalisti della Rai-Toscana, con il quale si dichiara inaccettabile il decreto-legge 66 dello scorso 24 aprile nei punti in cui, tra le altre cose, sono sottratti 150 milioni di finanziamento e si abolisce l’obbligo per la Rai di mantenere una sede in ciascuna regione. Il sindacato dei giornalisti rileva che una cosa è combattere gli sprechi e riorganizzarsi nel segno della qualità, un’altra è una logica di tagli che minaccia di sottrarre altre risorse a un sistema dell’informazione locale già pesantemente segnato dalla crisi.

L’Associazione Stampa Toscana si schiera al fianco dei giornalisti e degli altri lavoratori della sede Rai-Toscana in una mobilitazione per il servizio pubblico, per l’informazione regionale e per i diritti del lavoro e fin da ora chiede alle istituzioni e alla politica toscana, alle categoria economiche e alla società toscana di non far mancare il suo appoggio.

In allegato: Il documento dell’assemblea dei giornalisti Rai-Toscana
Chiudere o ridimensionare le Sedi Regionali della Rai rappresenterebbe un colpo mortale al servizio pubblico radiotelevisivo. L’assemblea dei giornalisti della Rai-Toscana considera inaccettabile il decreto- legge numero 66 del 24 aprile scorso nei punti in cui vengono sottratti 150 milioni di finanziamento dalla quota derivante dal Canone e si indica all’azienda la strada della vendita di quote di Rai Way. Ancora di più si respinge con la massima fermezza l’abolizione dell’obbligo per la Rai di mantenere una Sede in ciascuna regione. La riduzione o , addirittura, l’eliminazione dell’informazione regionale Rai, anche solo in alcune Regioni, vorrebbe dire togliere voce alle istanze della società, della politica, dell’economia e della cultura di ciascun territorio. Per questa ragione i giornalisti della Tgr Rai della Toscana fanno appello alle Istituzioni locali, alle Associazioni di Categoria e quelle della Società Civile . I giornalisti della Rai Toscana danno mandato all’Esecutivo Usigrai di percorrere tutte le vie sindacali possibili, valutando tutte le opzioni, compresa quella dello sciopero generale da concordare unitariamente con tutte le altre sigle sindacali dei dipendenti della Rai.