Rai, Usigrai: nostra nota lesiva? Ci portino in tribunale

Il comunicato Usigrai è lesivo dell’immagine del Servizio Pubblico?
Portateci in tribunale, e lì chiariremo i fatti e stabiliremo chi distorce la realtà.

Non sappiamo chi abbia firmato il comunicato aziendale visto che la Rai è senza Dg. Immaginiamo Presidente e CdA.
Se il tentativo è intimidirci, sappiano che non ci sono riusciti e non ci riusciranno.
La loro reazione stizzita è tipica di chi è stato punto sul vivo.

Piuttosto suggeriamo loro di occuparsi delle ricadute sulla immagine del Servizio Pubblico dei fatti avvenuti in questi 2 anni: censura da parte dell’Anac per assunzioni di dirigenti esterni; il collegio dei sindaci Rai che paventa rischi di contenzioso, di danno erariale e reputazionale; condanna per comportamento antisindacale; incapacità di approvare progetti; ora Presidente e CdA impantanati in una crisi al buio che hanno determinato e che non sono in grado di risolvere.

Esecutivo Usigrai


 

IL COMUNICATO DELLA RAI
Nell’assoluto rispetto della libertà di espressione del sindacato, l’azienda considera il comunicato appena letto basato su assunti distorsivi della realtà e lesivi dell’immagine del servizio pubblico. Si tratta, questo si, di un comunicato meramente politico. Nessuno, men che mai il consiglio di amministrazione, si è prestato all’immobilismo o agli interessi di parte, piuttosto il lavoro quotidiano ha sempre avuto al centro la tutela del servizio pubblico per tutti voi che ci seguite. Rai, anche in questa fase di transizione è, e continuerà ad essere, solidamente in campo per garantirvi informazione, intrattenimento e un’offerta multimediale da primato.

IL COMUNICATO USIGRAI LETTO OGGI NEI TG E NEI GR
Da due giorni la Rai è senza direttore generale.
Ogni giorno perduto significa soldi sprecati, i vostri soldi.
E occasioni sprecate, come quella di rilanciare il servizio pubblico.
Il Consiglio di Amministrazione e la sua Presidente, corresponsabili di due anni di immobilismo, sono troppo impegnati a compiacere i partiti che vogliono usare la Rai come un treno per la prossima campagna elettorale.
Per questo non trovano il macchinista che metta tutti d’accordo.
Da oggi conteremo con voi ogni giorno perduto.
Salviamo insieme la nostra, la vostra Rai.