L’Esecutivo Usigrai ha incontrato oggi l’Azienda per la prosecuzione della trattativa sulla stabilizzazione delle partite Iva. Registriamo positivamente l’apertura del vertice al personale interno inquadrato in azienda con contratto non giornalistico, così come avevamo chiesto all’Amministratore Delegato nel primo incontro. Permane, però, ancora troppa incertezza su quanti trasferimenti verranno effettivamente garantiti ai nazionali e sull’impegno dell’Azienda a una selezione pubblica. Elementi che l’Azienda fa sapere di poter definire solo in una seconda fase dopo la firma dell’accordo.
Ma per l’Usigrai è imprescindibile un accordo che preveda un impegno dell’Azienda a una selezione pubblica, quantomeno per coprire i posti che eventualmente non dovessero essere garantiti dalla selezione interna.
Non solo, l’impianto proposto dall’Azienda non prevede, alla firma dell’accordo, alcun impegno su quante unità verranno garantite alle Testate nazionali che nel tempo hanno perso decine e decine di colleghe e colleghi. Il numero, nelle intenzioni dell’Azienda, verrà definito solo in un secondo step. Per l’Usigrai il numero, invece, va messo nero su bianco nell’accordo, incrociando prima della firma tutte le richieste di trasferimento, come avvenuto per la selezione pubblica del 2019. In questo modo si otterrebbe che le partecipanti e i partecipanti alla selezione interna conoscerebbero fin da subito le sedi disponibili. Oltretutto, al momento l’Azienda non garantisce alcun percorso di stabilizzazione delle partite Iva nei programmi, come accaduto, invece, con l’accordo sul giusto contratto firmato da Usigrai nel 2019.
Firmare un accordo senza impegni precisi sulla selezione pubblica e sulle unità effettivamente riconosciute alle Testate nazionali, sarebbe come firmare un assegno in bianco all’Azienda.
Esecutivo Usigrai