La Rai si dia un assetto di emergenza riorganizzandosi come una squadra unica

La Rai non può inseguire il virus e arrivare a farsi dettare dal contagio come modificare i palinsesti. Non resta molto tempo.
Bisogna anticiparlo per tutelare la salute dei lavoratori e l’informazione del Servizio Pubblico.

Per questo il sindacato rilancia – con ancora più determinazione e urgenza – l’appello rivolto nei giorni scorsi ai vertici e ai direttori: per fronteggiare la più grave crisi del dopoguerra serve che la Rai si dia un assetto di emergenza riorganizzandosi come una squadra unica.

Solo così è possibile decongestionare le sedi Rai e organizzare squadre con turni che assicurino tempi per le sanificazioni e limitino al massimo le possibilità di contagio.

È questa la strada per conciliare l’inderogabile diritto alla salute dei lavoratori con il dovere – legale, civico e morale – della Rai Servizio Pubblico di continuare ad assicurare una informazione completa.

La Rai deve convocare un coordinamento editoriale per trovare una soluzione per fronteggiare l’emergenza e superare la crisi.

Una soluzione emergenziale – da condividere poi con la rappresentanze sindacali – con la speranza di tornare presto alla normalità, perché vorrebbe dire che l’Italia ha sconfitto il coronvirus e che la Rai Servizio Pubblico ha fatto la propria parte, con senso di responsabilità.

Esecutivo Usigrai