La politica, se non ha nulla da nascondere, lasci che Report faccia il proprio lavoro

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Il politologo Juan Josè Linz scriveva: “Tra i caratteri costitutivi dell’autoritarismo c’è l’insofferenza verso ogni limite all’esercizio del potere”. Uno di questi limiti è rappresentato dal giornalismo. Lo dimostra l’insofferenza di Fratelli d’Italia nei confronti di Report “colpevole” di aver mandato in onda un’inchiesta sulla famiglia La Russa e di aver indagato sui presunti rapporti di Franco Meloni (padre della Premier) con un boss. E, così, per l’ennesima volta, i parlamentari del partito di maggioranza in Commissione di Vigilanza hanno chiesto alla Rai di intervenire sulla trasmissione d’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, cadendo ancora una volta nella tentazione del bavaglio.

Insofferenza dimostrata anche dal ministro della Cultura che, pur risultando iscritto all’ordine del giornalisti, sembra aver dimenticato il diritto, di rilevanza costituzionale, di satira: dopo aver diffidato la trasmissione Rai “Un giorno da pecora” per troppe battute su di lui, ora pare non gradire l’imitazione che Virginia Raffaele fa della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi.

L’Usigrai è al fianco delle colleghe e dei colleghi di Report, per tutelare la loro autonomia e indipendenza dall’ingerenza di tutti i partiti.

Esecutivo Usigrai