Più che un’intervista al Ministro ungherese Péter Szijjártó quella andata in onda nel Tg1 delle 20 è un monologo senza un contraddittorio

Più che un’intervista al Ministro ungherese Péter Szijjártó quella andata in onda nel Tg1 delle 20 di ieri è un monologo senza un contraddittorio immediato e contestuale in cui si dà occasione a un uomo di Orban di sparare a zero su una cittadina italiana, Ilaria Salis, detenuta in condizioni disumane in Ungheria. Ci fa specie che il principale telegiornale italiano non abbia avuto nulla da obiettare in maniera tempestiva, ricordando al Ministro che esiste la presunzione di innocenza, che una persona non può essere considerata colpevole senza che si porti a termine un regolare processo. E se lo ha fatto perché non lo abbia mandato in onda, durante l’intervista di ieri. Ci sembra poco la semplice notizia con la foto del ministro degli esteri Tajani, con la quale, nella stessa edizione, si riassumono sommariamente le posizioni del padre di Ilaria, Roberto Salis.

Esecutivo Usigrai