Primo maggio, le declinazioni al femminile non sono “armi di distrazione di massa”

Le parole pronunciate da Ambra Angiolini dal palco del concertone del Primo Maggio rispecchiano proprio quella cultura che è alla base della disparità di genere in ogni settore.

È inconcepibile pensare ancora che le declinazioni al femminile di professioni come avvocata, ingegnera e architetta siano “armi di distrazione di massa” per distogliere l’attenzione dalle differenze di salario tra lavoratori e lavoratrici e dalla difficoltà delle donne a lavorare dopo la nascita di un figlio.

Apprezziamo che da un palco così importante si sia parlato di gap salariale e di altre discriminazioni per le donne nel lavoro; ciò che non si capisce è perché le richieste per colmare queste differenze non possano coesistere con il chiamare ruoli e professioni al femminile quando riferiti a donne.

Dopo la trasmissione con Loretta Goggi su Rai Uno di alcune settimane fa, durante la quale era stato ridicolizzato il linguaggio sessuato e politicamente corretto, ecco ora ripetersi su Rai Tre, in un contesto diverso, lo stesso copione.

La Cpo Usigrai