Solidarietà e partecipazione allo sciopero delle giornaliste e dei giornalisti Rai

Rai: Fnsi, ‘offensivo che l’azienda parli di fake news’

“Cento anni fa i giornalisti non potevano dare notizia dei furti di bicicletta. Oggi le notizie non allineate diventano fake news. Fnsi ritiene offensivo il contenuto del video comunicato che il vertice della Rai ha voluto diffondere in risposta al documento, letto dai colleghi, con cui Usigrai accompagna lo sciopero indetto per domani”. Losostengono Alessandra Costante e Vittorio Di Trapani,rispettivamente segretaria generale e presidente dellaFederazione nazionale della Stampa. “Accusare centinaia di colleghi di diffondere fake news perdanneggiare l’azienda è un atto gravissimo oltrechéun’operazione di distrazione di massa per occultare ciò che stadavvero accadendo nel servizio pubblico – prosegue la nota -.Così come è puerile, parodia di Peppone e Don Camillo, bollarecome politiche e ideologiche le rivendicazioni sindacali,salariali e contrattuali. Sono decine i giornalisti che da anni,con contratti reiterati, lavorano nei programmi diapprofondimento giornalistico senza avere però il contrattogiornalistico. E l’azienda si rifiuta di riconoscere loro ilgiusto contratto. Questa non è una fake news, è verità sotto gliocchi di tutti. Come è stato sotto gli occhi di tutti, in Italiae nel mondo, il maldestro tentativo di censurare il monologo diAntonio Scurati sul 25 Aprile. Ultimo episodio di un climaasfissiante per la libertà dell’informazione in Rai”. Fnsi “è al fianco dei colleghi della Rai e appoggia lerivendicazioni di Usigrai che hanno portato allo sciopero dilunedì 6 maggio”.


Il SiGiM- Sindacato giornalisti marchigiani esprime la massima solidarietà alle colleghe e ai colleghi della Rai in sciopero domani, 6 maggio per protestare contro le condizioni di lavoro gravose e inique imposte dall’azienda e contro i tentativi di limitare la libertà di informazione con bavagli e censure ai giornalisti e alle giornaliste del servizio pubblico. L’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico nelle redazioni, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, non il rifiuto dell’azienda di procedere a una selezione pubblica per giornalisti, insieme al controllo sul lavoro giornalistico e al tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, come evidenzia l’Usigrai nel suo comunicato, sono tutti segnali che mettono in pericolo la qualità, la libertà e il pluralismo dell’informazione pubblica e che devono allarmare tutti i cittadini.

Un’informazione attenta, veritiera, imparziale e plurale è la condizione fondamentale per la democrazia e la libertà dei cittadini.
SiGiM – Sindacato Giornalisti Marchigiani


L’Associazione della Stampa sarda sostiene le colleghe e i colleghi della Rai che hanno deciso di scioperare oggi 6 maggio, in segno di protesta contro la grave situazione nella quale versa il servizio pubblico, e che non sfugge a chiunque sia attento ai temi della libertà e del diritto-dovere di informazione. Le giornaliste e i giornalisti del servizio pubblico sono da tempo al centro di evidenti tentativi di limitazione dell’esercizio del loro lavoro e di censura, da parte di un management megafono del governo, come sottolineato dal sindacato Usigrai. Non solo: le condizioni di lavoro sono sempre più difficoltose, per via degli organici carenti, per la mancanza di concorsi pubblici ai quali è preferito il meccanismo della chiamata diretta, ma anche per la mancata stabilizzazione di professioniste e professionisti che si trovano in condizioni di precariato dopo anni di lavoro. Tutto ciò è un serio rischio al pluralismo dell’informazione, la cui conseguenza diretta è il restringersi del perimetro delle libertà per tutte e tutti.


L’Associazione Stampa Romana esprime solidarietà ai colleghi della Rai, oggi in sciopero per tutta la giornata, per difendere il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo e la sua indipendenza, il giusto inquadramento contrattuale e le corrette retribuzioni di chi fa informazione.


L’Associazione Ligure dei Giornalisti e l’Ordine dei Giornalisti della Liguria sono al fianco dei colleghi della Rai oggi in sciopero ed esprimono pieno sostegno e massima solidarietà alla protesta dei giornalisti.In un comunicato, l’Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) ha elencato i motivi dello sciopero: «Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari».


Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio esprime massima solidarietà alle colleghe e ai colleghi della Rai in sciopero oggi, 6 maggio, per «rivendicare l’indipendenza dal controllo asfissiante della politica».

In un momento come questo è fondamentale difendere la libertà di stampa e l’autonomia del servizio pubblico radiotelevisivo. È motivo di forte preoccupazione il declassamento dell’Italia al 46° posto nel recente studio di Reporters Sans Frontières nella graduatoria mondiale.


Il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige Suedtirol Journalisten Gewerkschaft solidale con i colleghi della Rai in sciopero – Solidarität der Journalistengewerkschaft von Trentino-Südtirol mit den streikenden RAI-Kollegen
Il SJG – Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige Suedtirol Journalisten Gewerkschaft solidarizza ed è vicino ai colleghi/e della RAI in sciopero lunedì 6 maggio per rivendicare l’indipendenza dal controllo asfissiante della politica.
Lo si legge in un comunicato del segretario regionale Rocco Cerone, che aggiunge: “è sotto gli occhi di tutti l’invasione pervasiva del governo non solo nelle nomine ma anche nel controllo delle notizie o nell’oscurarle o censurarle come nel caso del monologo sulla resistenza, valore fondante della Costituzione Repubblicana, da parte dello scrittore Antonio Scurati. Gravissimo infine il rifiuto aziendale di procedere ad una selezione pubblica, unico strumento trasparente conquistato dopo tante battaglie dal sindacato Usigrai.”
“Mai come in questo momento, la libertà di stampa è sotto attacco del potere politico al governo, come testimonia la recentissima statistica di Reporter Sans Frontieres che ha declassato l’Italia al 46° posto, anche per l’occupazione del servizio pubblico radiotelevisivo”, conclude la nota.”

Die SJG – Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige Suedtirol Journalisten Gewerkschaft sympathisiert und steht an der Seite ihrer Kolleginnen und Kollegen bei der RAI, die am Montag, den 6. Mai streiken, um Unabhängigkeit von der erdrückenden Kontrolle der Politik zu fordern.
In einer Erklärung des regionalen Sekretärs Rocco Cerone heißt es dazu: „Die allgegenwärtige Invasion der Regierung ist für alle sichtbar, nicht nur bei den Ernennungen, sondern auch bei der Kontrolle der Nachrichten oder bei deren Verdunkelung oder Zensur, wie im Fall des Monologs des Schriftstellers Antonio Scurati über den Widerstand, ein Grundwert der republikanischen Verfassung. Und schließlich ist die Weigerung des Unternehmens, eine öffentliche Auswahl durchzuführen, das einzige transparente Instrument, das die Gewerkschaft Usigrai nach so vielen Kämpfen errungen hat, äußerst schwerwiegend“.
„Niemals zuvor wurde die Pressefreiheit von der herrschenden politischen Macht so angegriffen wie jetzt, wie die jüngste Statistik von Reporter ohne Grenzen beweist, die Italien auf Platz 46 zurückstufte, auch was die Besetzung des öffentlich-rechtlichen Rundfunks betrifft“, heißt es abschließend.“


Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana sono vicini ed esprimono la massima solidarietà al Cdr e a tutti i colleghi della redazione della Tgr Rai Toscana in sciopero per 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7.

Lo sciopero è stato indetto dall’Usigrai, dopo il voto dei Cdr di tutte le redazioni nazionali e regionali della Rai, che ha deciso di proclamare uno stato di agitazione comprendente cinque giorni sciopero contro “Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai”. 

E ancora, tra le motivazioni dello stato di agitazione e dello sciopero, la denuncia delle ”carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari”.


RAI: SLC CGIL, ‘BUONA NORMA RISPETTARE LO SCIOPERO, PREOCCUPAZIONE PER FUTURO AZIENDA’.

“È sempre buona norma da parte di chi lavora rispettare il diritto di sciopero di chi intenda esercitarlo”. Riccardo Saccone, Segretario Slc esprime la solidarietà del Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione della Cgil ai giornalisti Rai delle testate e ai giornalisti precari dei programmi, che, su iniziativa dell’Usigrai, domani si asterranno dal lavoro. Un’occasione per manifestare anche la ”forte preoccupazione” del sindacato rispetto al futuro dell’azienda di Servizio pubblico: ”Al di là delle polemiche sulla censura e sugli eccessi di controllo sull’informazione -afferma Saccone- vorremmo capire quale destino attende la maggiore azienda culturale del Paese. Un Rai che arranca sul processo di digitalizzazione, che perde terreno sul piano della credibilità e dell’offerta informativa e culturale, che è la sua mission fondamentale”. Questa la motivazione che, aggiunge il sindacalista, ”ci induce ad essere solidali con le lavoratrici ed i lavoratori che domani, liberamente, incroceranno le braccia: con loro condividiamo i timori sull’assenza di un progetto che delinei il futuro dell’azienda che tanto ha contribuito alla crescita del Paese”. Da ultimo, il tema del canone: “Non è possibile – rimarca infine Saccone- che ad oggi non si conosca l’entità del canone per il prossimo anno (2025) e che nulla si sappia ancora riguardo al sistema di raccolta, dal momento che dovrebbe ‘uscire’ dalle bollette”.


RAI: CGIL NAPOLI E CAMPANIA, ‘VICINANZA A GIORNALISTI, SI TUTELI AUTONOMIA SERVIZIO PUBBLICO’

”La Cgil Napoli e Campania esprime solidarietà e vicinanza allo sciopero delle giornaliste e dei giornalisti della Rai regionale, iscritti al sindacato Usigrai, proclamato per la giornata odierna, per protestare contro il piano industriale dell’azienda radiotelevisiva pubblica, patrimonio di tutti gli italiani e le italiane. Un piano industriale che, come spiega il sindacato dei giornalisti Rai, penalizza l’informazione, blocca il ricambio tra giornalisti pensionati e nuovi assunti, non bandisce una selezione pubblica per il reclutamento trasparente dei giornalisti, preferendo le chiamate dirette a partita iva, alimentando nuovo precariato anziché stabilizzare il personale esistente”. Così, in una nota, la Cgil Napoli e Campania in merito allo sciopero delle giornaliste e dei giornalisti Rai proclamato per la giornata di oggi, lunedì 6 maggio. ”Un tema, quello della precarietà, – si legge nella nota – che è al centro delle battaglie che la Cgil sta portando avanti attraverso campagne di informazione e, soprattutto, con la raccolta firme a sostegno dei quattro quesiti referendari proposti dal sindacato su appalti, licenziamenti e, appunto, precarietà. Siamo quindi al fianco della lotta dell’Usigrai, testimoniata già nel recente passato durante un incontro a Napoli del sindacato di categoria, per difendere l’autonomia e l’indipendenza del servizio radiotelevisivo pubblico – conclude la Cgil Napoli e Campania – dal controllo asfissiante e invasivo del Governo e dei partiti che compongono questa maggioranza”.


Sciopero Rai: riuscito, nonostante il crumiraggio. Nota Unione pensionati Ungp-FNSI

Lo sciopero dei giornalisti della Rai, proclamato per oggi dell’Usigrai d’intesa con la FNSI, è riuscito. La stragrande maggioranza delle colleghe e dei colleghi del servizio pubblico radiotelevisivo ha partecipato all’astensione dal lavoro indetta per protestare contro le condizioni di lavoro, retributive e occupazionali delle giornaliste e dei giornalisti. Ma anche per denunciare le violazioni al pluralismo informativo, le censure ripetute e le pressioni di stampo politico governative e dei vertici aziendali.
L’azienda ha replicato con una nota piena di fake rivendicando una informazione politica che sarebbe corretta e plurale, contro ogni evidenza.
Alla nota hanno controreplicato Alessandra Costante e Vittorio Di Trapani in una dichiarazione congiunta.
Purtroppo colleghe e colleghi aderenti al nuovo sedicente sindacato Unirai legato al sindacato Siget-Cisal alternativo alla FNSI, molto vicino ad azienda e governo, hanno cercato di far fallire lo sciopero lavorando, anzi coprendo più turni in una stessa giornata come è accaduto in una redazione romana.
Solidarietà alla battaglia dei giornalisti Rai e’ stata espressa da tutte le strutture della Federaziobe della Stampa, dalla nostra Ungp, da tutte le associazioni regionali di stampa, dagli organismi della categoria e da tantissimi comitati di redazione di quotidiani, agenzie di stampa ed emittenti radiotelevisive private. Insomma una categoria che vive momenti difficili, in tante aziende e nei rapporti con editori e Governo, si è seriamente e massicciamente mobilitata.


Solidarietà e vicinanza ai colleghi del servizio pubblico anche dal Comitato di redazione di Repubblica

«Il tentativo di sabotare uno sciopero da parte di una supposta sigla sindacale diretta emanazione della governance Rai e del governo». I giornalisti del Secolo XIX esprimono «massima solidarietà ai colleghi della Rai in sciopero». Il Cdr del quotidiano La Sicilia ha espresso «la più incondizionata solidarietà ai colleghi della Rai, in sciopero per una serie di motivi che non possono essere sottaciuti né sottovalutati». Il Cdr del Giornale di Sicilia è «al fianco dei colleghi della Rai, impegnati in una difficile battaglia sindacale a difesa della libertà dell’informazione, dell’autonomia dei giornalisti, contro le censure e in favore di un’indipendenza purtroppo mai raggiunta dal servizio pubblico». Il Cdr dell’Ansa, nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Rai in sciopero, sottolinea che «la libertà di stampa è un bene pubblico, da tutelare ogni giorno in quanto caposaldo di democrazia. Come da tutelare sono il pluralismo e la dignità del lavoro giornalistico, componenti essenziali della libertà di stampa».


Cdr del Corriere della Sera

«Solidarietà e vicinanza alle colleghe e ai colleghi della Rai in sciopero per difendere l’autonomia, l’indipendenza e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo. Principi fondamentali quanto il giusto inquadramento contrattuale, le corrette retribuzioni dei colleghi e il riequilibrio delle carenze di organico nelle redazioni». 


Cdr La7: solidarietà ai giornalisti Rai in sciopero

Il Comitato di redazione de La7 esprime solidarietà ai colleghi della Rai in sciopero per difendere l’indipendenza e l’autonomia dell’informazione, l’occupazione, le giuste retribuzioni, la corretta applicazione del contratto giornalistico. Sono vertenze, che investono tutta l’editoria, per le quali è necessaria una categoria pronta a mobilitarsi, a cominciare dalla richiesta del rinnovo non più rinviabile del Contratto nazionale di lavoro giornalistico.


Il cdr de La Sicilia: solidarietà incondizionata

Il Cdr del quotidiano La Sicilia ha espresso «la più incondizionata solidarietà ai colleghi della Rai, da domani in sciopero per una serie di motivi che non possono essere sottaciuti né sottovalutati. Si va dal “caso Scurati” alle censure e ai bavagli pubblicamente denunciati dall’Usigrai. Ma non vanno tralasciate, fra le altre, le questioni legate alla progressiva riduzione degli organici, alla mancata stabilizzazione dei precari, all’accantonamento delle selezioni pubbliche per favorire le chiamate dirette». In un momento particolarmente difficoltoso per l’intero settore dell’informazione, già fortemente provato dalla crisi economica, il Cdr de La Sicilia si augura che «ai giornalisti tutti, a cominciare da quelli del servizio pubblico, venga data l’opportunità di informare senza condizionamenti, restituendo credibilità a un mestiere che in tanti, troppi vorrebbero venisse svolto soltanto da chi passa esclusivamente delle veline».


Il cdr del Giornale di Sicilia: sostegno in difesa della libertà

Il Comitato di redazione del Giornale di Sicilia è al fianco dei colleghi della Rai, impegnati in una difficile battaglia sindacale a difesa della libertà dell’informazione, dell’autonomia dei giornalisti, contro le censure e in favore di un’indipendenza purtroppo mai raggiunta dal servizio pubblico. Domani i colleghi delle testate della Radiotelevisione italiana effettueranno la prima di una serie di giornate di sciopero. La mobilitazione, organizzata dall’Usigrai, parla alla coscienza del Paese e pone temi delicati di democrazia e civiltà costituzionale gravando esclusivamente sulle tasche dei giornalisti Rai. Per questo bisogna non solo solidarizzare, ma prestare attivamente tutto il sostegno necessario affinché le ragioni espresse dai colleghi della Rai trovino accoglienza e rispetto da parte dei vertici dell’azienda che sono espressione del governo in carica.


Il Comitato di redazione del quotidiano ‘Il Centro’

Solidarietà e vicinanza ai colleghi e alle colleghe della Rai, sostenendo la mobilitazione dei giornalisti e delle giornaliste in sciopero oggi “contro il
tentativo di limitare la libertà d’informazione del servizio pubblico”.
Il Cdr che sostiene anche le ragioni dell’Usigrai “ritiene incredibilmente offensivo il contenuto del video comunicato che il vertice aziendale ha voluto diffondere in risposta al documento, letto dai colleghi e dalle colleghe. Dirigenti aziendali, il più delle volte specializzati in tagli, che accusano i professionisti dell’informazione di diffondere fake news. Davvero poco credibile e in linea con l’operazione in corso nel Paese per cercare di mettere un bavaglio alla libera informazione”.


Sciopero Rai, i giornalisti del Secolo XIX: “Massima solidarietà ai colleghi”

I giornalisti del Secolo XIX esprimono massima solidarietà ai colleghi della Rai domani in sciopero. In un comunicato, l’Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) ha elencato i motivi della protesta: «Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari».


Il Comitato di redazione dell’Agi

Il Cdr dell’AGI esprime solidarietà ai colleghi della Rai che hanno proclamato un giorno di sciopero il 6 maggio per protestare, tra l’altro, contro il “controllo asfissiante sul lavoro giornalistico” e il “tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo”. La difesa della libertà dell’informazione è un dovere democratico, che da mesi vede impegnata anche la redazione dell’AGI contro la possibile cessione dell’agenzia al gruppo editoriale di un parlamentare di un partito della maggioranza.       “Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile – ha ricordato ancora una volta il presidente Mattarella nel messaggio per i 35 anni di MF-Milano Finanza –  ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l’analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull’intera società”.


Il comitato di redazione di Sky Tg24

Il Comitato di Redazione di Sky Tg24 esprime la propria solidarietà ai colleghi della Rai oggi in sciopero per difendere l’indipendenza e l’autonomia dell’informazione, l’occupazione, le giuste retribuzioni, la corretta applicazione del CNLG.
In questo momento storico l’intera categoria vive una fase particolarmente tesa e delicata e il rispetto dell’autonomia dei giornalisti, assieme a rispetto del contratto di categoria sono due baluardi da difendere da ogni forma di aggressione.


I comitati di redazione del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it esprimono solidarietà ai colleghi della Rai in sciopero, in particolare alla luce del maldestro tentativo di boicottare la legittima protesta di chi rivendica il rispetto delle norme contrattuali e la tutela dell’indipendenza e dell’autonomia della professione giornalistica.

Comunicato Cdr Fatto e ilfattoquotidiano.it


Il Comitato di redazione di Domani esprime solidarietà e vicinanza a Usigrai e alle colleghe e ai colleghi Rai che si stanno mobilitando non solo per rivendicare i propri diritti ma per la libertà di informazione in Italia, tema particolarmente caro a questo giornale, che ha pure subito attacchi multipli. Seguiamo con preoccupazione le spinte in corso da mesi per trasformare la Rai da presidio del servizio pubblico a tv governativa: il “cambio di narrazione” invocato dal governo Meloni altro non è che una narrazione congeniale alle esigenze dell’esecutivo, con tanto di censure, interventi sui contenuti e attacchi della premier ai giornalisti. Siamo con i colleghi che rivendicano indipendenza e libertà di informazione, attaccate con crescente intensità; giusto anche lottare per occupazione, regolarizzazione dei precari e giuste retribuzioni. La qualità e l’autonomia del giornalismo sono prima di tutto un diritto dei cittadini: i recenti episodi che hanno umiliato la libera informazione del servizio pubblico non sono accettabili.

Comunicato del CdR di DOMANI – Con la libertà di informazione e coi colleghi Rai


Was hat Italiens Regierungschefin Giorgia Meloni mit der deutschen AfD gemein? In Wahlkampfzeiten haben beide von einer Entmachtung des öffentlich-rechtlichen Rundfunks geredet. Und was unterscheidet sie? Die AfD kann ihren Worten keine Taten folgen lassen, weil sie an keiner Regierung beteiligt ist. Die italienische Regierungschefin hingegen macht jetzt Ernst.
Nach Melonis Wahlsieg ließen die Verbalattacken gegen die RAI spürbar nach, nicht aber die Aktivitäten. Statt weiter gegen das Programm und seine Inhalte zu polemisieren, verlagerte sich die Regierung Meloni auf Personalpolitik. Zahlreiche Führungsposten bei dem Sender wurden ausgewechselt. An die Stelle kritischer und unabhängiger Rundfunkleute wurden Parteigänger der Regierung gesetzt. Und im Verwaltungsrat hat die Regierung eh das Sagen.
Als kürzlich ein Schritsteller auf Druck Melonis aus einer Talkshow wieder ausgeladen werden musste, platzte den Beschäftigten der RAI der Kragen. Die Gewerkschaft Usigrai rief zum 24-stündigen Warnstreik auf, der am heutigen Morgen begann. Man kann den italienischen Kolleginnen und Kollegen nur zurufen: Legt die Arbeit nieder. Lasst euch die Bevormundung durch die Regierung nicht länger gefallen. Und die EU-Kommission sollte ziemlich genau hinsehen, damit die Rundfunkfreiheit in Italien nicht vollends den Bach heruntergeht.

DEUTSCHER JOURNALISTEN-VERBAND GEWERKSCHAFT DER JOURNALISTINNEN UND JOURNALISTEN


È sempre 25 aprile

“La democrazia muore nell’oscurità”. È lo slogan del Washington Post, ed è il principio al quale dovrebbe ispirarsi chiunque abbia a cuore il diritto dei cittadini di essere informati e il diritto dei giornalisti di fare informazione.

Per questo, il gruppo “E’ sempre 25 aprile” sostiene l’Usigrai e i giornalisti della Rai che scioperano per rivendicare i propri diritti professionali e sindacali. Il Servizio Pubblico Radiotelevisivo è la più importante azienda culturale del Paese, ma è anche un “bene comune”, che ogni italiano alimenta attraverso il canone.

Se i giornalisti Rai ritengono i comportamenti dell’azienda lesivi della qualità e della dignità di chi lavora, hanno tutto il diritto di manifestare il proprio dissenso, nelle forme anche più conflittuali previste dall’ordinamento giuridico. Ogni tentativo di delegittimarle, o peggio di neutralizzarle, va evitato e, nel caso, deprecato.

Il gruppo “E’ sempre 25 aprile”, nato per difendere le ragioni e gli spazi di libertà garantiti dalla Costituzione Repubblicana, esprime solidarietà nei confronti dei giornalisti Rai, in un momento così difficile.

Se alle criticità nelle relazioni sindacali aggiungiamo i frequenti e più recenti episodi di “inquinamento” e di condizionamento politico – quando non addirittura di vera e propria censura – il quadro è chiaro.

E ripropone il problema del deficit di pluralismo dell’informazione, in un Servizio Pubblico che ne soffre da tempo ma che oggi appare ancora più esposto alla pressione e all’occupazione di chi governa. Ancora una volta, la posta in gioco sono i valori costituzionali. E dunque, in ultima istanza, la difesa della buona democrazia.